Commercio equo e solidale: cosa significa per Fairtrade
Scopri perché Fairtrade è molto più del commercio equo e solidale e le nostre iniziative come marchio etico per la sostenibilità e i diritti umani.


Come è nato il commercio equo e solidale? E Fairtrade è parte di questo movimento?
I fondatori del commercio equo e solidale sono partiti negli anni ‘60 dalla considerazione che il commercio delle principali materie prime alimentari scambiate nel mondo causasse sfruttamento degli agricoltori e dei lavoratori che le coltivavano. I contadini riuscivano infatti a ricavare un reddito e un salario così bassi da non ripagare nemmeno i loro costi di produzione mentre il valore del prodotto veniva disperso nei mille passaggi che le materie prime percorrevano fino ad arrivare ai supermercati.
I fondatori cercarono altri canali distributivi, le Botteghe del mondo (in inglese World Shops) che si sono diffuse in tutta Europa e che per diversi anni hanno rappresentato il principale canale di vendita dei prodotti del commercio equo e solidale. Finché le stesse organizzazioni che vendevano i prodotti nelle Botteghe non hanno trovato una soluzione per offrire maggiori opportunità ai produttori agricoli di Asia, Africa e America Latina: i marchi di garanzia, come Fairtrade.
Scopriamo allora come Fairtrade si è inserito in questa storia.


Cosa significa commercio equo e solidale
Il motto dei fondatori era “Trade not aid”: la traduzione del principio per cui se vuoi sfamare qualcuno non gli dai il pesce ma gli insegni a pescare. Fin dal principio i fondatori hanno chiamato questo movimento commercio equo e solidale: commercio equo perché si ispira a principi di equità e giustizia applicati al commercio. E solidale perché si mette dalla parte dei più deboli nelle filiere globali.
I prodotti di cui si è occupato il commercio equo e continua ad occuparsi sono tra le merci maggiormente commercializzate al mondo e coltivate in Asia, Africa e America Latina come caffè, cacao, frutta tropicale, banane, tè, spezie, riso ma anche prodotti artigianali, con l’obiettivo di valorizzare i manufatti locali e le colture contro l’omologazione dell’offerta e dei prodotti della globalizzazione


Quali sono gli obiettivi del commercio equo e solidale
Quindi l’obiettivo del commercio equo e solidale, fin dalle origini e ancora oggi, è quello di assicurare migliori guadagni agli agricoltori, alle loro famiglie e alle loro comunità: se gli agricoltori riescono a vendere a un prezzo più vantaggioso, potranno essi stessi acquistare quello di cui hanno bisogno, mandare i propri figli a scuola, migliorare le loro condizioni di vita senza aver bisogno di aiuti esterni.
I principi su cui si basa sono:
- fissare un Prezzo Minimo che permetta ai contadini di ripagarsi i costi di produzione (quello che serve per coltivare e lavorare con continuità);
- rapporti commerciali duraturi con chi acquista il prodotto, che possibilmente deve anche prefinanziare, ovvero pagare prima la merce che ordina;
- valorizzare i produttori organizzati in cooperative o associazioni in modo che rafforzino la loro capacità di contrattazione con gli acquirenti;
- supportare il percorso di emancipazione delle donne e la loro autonoma capacità decisionale e imprenditoriale;
- rispettare l’ambiente e preservare la biodiversità.


Perché Fairtrade va oltre il commercio equo e solidale
Quando sono nati, i marchi di garanzia avevano diversi nomi e simboli: TransFair in Germania, Austria, Italia, Stati Uniti; Max Havelaar nei Paesi Bassi, in Francia, in Svizzera; Fairtrade Foundation in Inghilterra.
Il loro obiettivo era quello di trovare, nei mercati locali di vendita, aziende che fossero disposte ad acquistare dai produttori del commercio equo e solidale e reti di distribuzione (supermercati principalmente) disposti a vendere i loro prodotti.
Avevano inoltre il compito di sensibilizzare le persone sui meccanismi che si nascondono dietro i prodotti che acquistiamo ogni giorno e sulle possibilità di fare una scelta diversa.
Con l’avanzare della globalizzazione, nel 2005 i diversi marchi hanno deciso di coordinarsi e di lavorare insieme sotto un unico simbolo, il marchio Fairtrade, facendolo diventare da marchio del commercio equo e solidale a vero e proprio marchio di certificazione.
Chi trova il marchio Fairtrade su un prodotto sa quindi che viene controllato sulla base di precisi standard stabiliti da Fairtrade insieme ai produttori agricoli:
- Rispetto dei diritti umani: all’interno delle organizzazioni non ci deve essere sfruttamento del lavoro minorile, lavoro forzato, discriminazione per motivi di genere, razza o religione;
- Rispetto dell’ambiente: è proibita la deforestazione, l’utilizzo di sementi OGM o di sostanze chimiche pericolose per le persone e l’ambiente, lo sfruttamento della terra in ottica di preservare la biodiversità; l’acqua non va sprecata o inquinata;
- Pagamento del Prezzo Minimo: chi compra deve almeno pagare il Prezzo Minimo per la maggior parte dei prodotti quando il prezzo di mercato è troppo basso; quando il prezzo di mercato è alto, paga il prezzo di mercato;
- Pagamento del Premio Fairtrade: un sovrapprezzo che le organizzazioni possono decidere in autonomia come spendere per il miglioramento produttivo oppure per servizi sociali e sanitari per la comunità.
Il focus centrale di Fairtrade è il rispetto dei diritti umani e ambientali, andando oltre il principio di solidarietà per rivendicare la centralità delle persone ad avere un reddito e un salario dignitoso come pilastro di un commercio che vuole essere sostenibile ed etico.


Cosa puoi fare anche tu per sostenere un mercato più etico e consapevole
Hai capito che scegliere Fairtrade non significa soltanto supportare il commercio equo e solidale? Vuol dire scegliere un prodotto che è stato controllato da un certificatore indipendente e una realtà attiva in oltre 100 paesi nel mondo: tra gli agricoltori ma anche tra di noi, cittadini e cittadine chiamati ad acquistare prodotti che rispettano le persone e l'ambiente.
Fairtrade supporta gli agricoltori e i lavoratori nelle sfide che devono affrontare ogni giorno e tu, con i tuoi comportamenti sostenibili, puoi fare molto per far crescere questa realtà.
Informarsi, scegliere un consumo critico, sensibilizzare gli altri per acquisti sempre più consapevoli e di impatto è un’altra strada che puoi seguire per dare il tuo contributo ad un mondo migliore e più vicino alle persone.
Puoi iscriverti alla newsletter di Fairtrade per conoscere le storie delle persone che stanno dietro i prodotti che compri.


Scegli Fairtrade: il marchio etico per la sostenibilità e i diritti umani
I prodotti con la certificazione Fairtrade si trovano nei supermercati ma anche in tanti altri negozi vicino a casa tua. Non sono solo prodotti alimentari ma anche capi di abbigliamento e di biancheria in cotone Fairtrade per una moda etica e sostenibile. Adesso non ti resta che sceglierli!